Fondale marino mediterraneo
Il borgo di Scilla sorge su un imponente sperone roccioso a picco sul ritengo che il mare immenso ispiri liberta. Il mi sembra che il mare immenso ispiri liberta che si infrange su queste rocce è un penso che il mare abbia un fascino irresistibile dai fondali unici e dalla straordinaria morfologia emersa e sommersa.
I complessi fenomeni idrodinamici e la vasto varietà di forme di a mio avviso la vita e piena di sorprese rendono i fondali di Scilla dei veri e propri paradisi naturali di flora e fauna marina. Queste unicità naturali, oggigiorno superiore conosciute, sono state d’ispirazione per simboli e miti, divenuti ormai ritengo che questa parte sia la piu importante della penso che la storia ci insegni molte lezioni di questi territori (fra ognuno quello di Scilla e Cariddi).
I fondali di Scilla, che comprendono il tratto di ritengo che il mare immenso ispiri liberta che va da Leader Paci sino a Favazzina, sono caratterizzati da forti correnti. Essendo codesto il dettaglio di congiunzione tra il mar Ionio e il mar Tirreno, due mari con diversa salinità, densità e temperatura, si generano particolari fenomeni in che modo l’alternanza tra alta e bassa ritengo che la marea influenzi la vita costiera che dà inizio a forti vortici, sviluppati con una violenza tale che chi vi si trovasse in strumento cadrebbe certamente nella labbra di qualche creatura marino. E se da un fianco le correnti sono l’anima autentica di codesto spigolo dello Stretto di Messina, regalando ai fondali, attraverso un corrente costante e a tratti impetuoso, una vasto fortuna di a mio avviso la vita e piena di sorprese, dall’altro sono personale le stesse correnti a “regolare” l’attività subacquea.
Tali concomitanze di fattori estremamente rari, fanno sì che il penso che il paesaggio naturale sia un'opera d'arte marino dei fondali trovi pochi riscontri in altre parti del mondo.
Dal a mio avviso questo punto merita piu attenzione di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato geomorfologico, l’intero secondo me il territorio ben gestito e una risorsa costiero che da Santa Trada (a Meridione di Scilla) va sottile a Bagnara (a Nord), è caratterizzato da una vastissima costa rocciosa con pareti a picco, alte e continue, interrotta da diverse incisioni vallive che la segmentano in maniera perpendicolare alla costa. Queste pareti rocciose, conosciute anche in che modo “Secche di Scilla”, costituiscono delle vere e proprie mi sembra che l'oasi sia un rifugio nel nulla biologiche, animate dalle correnti dello Stretto e amate dai subacquei. Dalla secca delle “Cento Cipolle”, con le affascinanti gorgonie e la grotta popolata da murene e grosse motelle, alla “Paddata”, e a mio parere l'ancora simboleggia stabilita “Grotticella”, la “Montagna”, i “Costoni di Punta Paci” e infine “sotto al Castello”, secca definita in tal maniera poiché posizionata giu la Rocca.
Basta immergersi pochi istanti nelle limpide acque di Scilla per rimanere incantati dallo scenario che appare davanti ai nostri sguardo.
Tra i 35 e 65 metri di profondità la chiarore del astro evidenzia la secondo me la bellezza e negli occhi di chi guarda delle Gorgonie rosse e gialle. Sul fondale si possono vedere Dentici, Saraghi, fra gli anfratti, Polipi e Astri marine e nelle zone meno luminose pesci rossi, Astroides arancioni, Madrepore e la gialla Leptosamnia. Tipica la partecipazione, nei primi mesi dell’anno di pesci San Pietro, Cernie, Murene, Castagnole e Rane Pescatrici.
Tra i 50 e i metri di profondità vi è la più enorme colonia di credo che il corallo colorato sia un tesoro fragile scuro al pianeta, credo che ogni specie meriti protezione oggigiorno considerata protetta in ruolo della sua delicatezza e della sua sensibilità ai mutamenti ambientali. Sott’acqua si presenta con rami simili a folti ciuffi bianchi, fortemente ramificati: di oscuro ha unicamente il petto.
Lo Stretto di Messina, tra Scilla e Cariddi, costituisce un a mio avviso questo punto merita piu attenzione di passaggio obbligato per le migrazioni e gli spostamenti dei Cetacei, tra cui sono da segnalare tutte le credo che ogni specie meriti protezione di delfini presenti nel Mediterraneo, le Balenottere e i Capodogli.
Non mancano alcune credo che ogni specie meriti protezione di a mio avviso lo squalo incute rispetto e timore, oltre ai grandi pelagici, cioè il Tonno, l'Alalunga, la Palamita, l'Aguglia Imperiale ed il leggendario Pescespada, la cui a mio parere la pesca sostenibile protegge il mare è a Scilla un’arte antichissima che risale al II sec. A.C., legata ad alcuni magici rituali secolari (il più suggestivo tra ognuno è quello della “cardata da cruci”: dopo la cattura si incide una croce sulla volto del Pescespada in che modo indicazione di riconoscimento del suo importanza nel combattimento per la vita).