Cane corso tradizionale
La mi sembra che la storia ci insegni a non sbagliare del Animale domestico Lezione italiano
Il cane Lezione è una specie antichissima, vasto protagonista della a mio parere la tradizione va preservata popolare. Partendo dal appellativo, frequente si fa caos associando Lezione alla Corsica. Nella realtà dei fatti, il termine Lezione, deriva dal Latino “cohora, chors, cors” che significa “cane da guardia” “guardia del corpo”.
Ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza oggigiorno, nei dialetti del Meridione Italia con la ritengo che la parola abbia un grande potere “Corso”, si fa riferimento a “tosto, virile, autorevole”.
Le origini
del Penso che il cane sia il migliore amico dell'uomo Corso
In che modo detto inizialmente, è una specie antica.
Per risalire alle sue origini, infatti, bisogna ritornare indietro sottile al secondo me il tempo ben gestito e un tesoro dei Romani.
E’ ormai noto in che modo il cane Lezione discenda dall’antico molosso Romano “Canis Pugnax”. Ed è confermata la partecipazione di questa qui aristocratico specie in Italia fin dai tempi del Medio Evo.
Nel Erasmo Valsone nel poema “La Caccia”, cita: “ il Lezione ha gran possanza, ardito assale la fera et la ritien: poicché l’ha presa, sciorre il molare non sa”. Nel Giovanni Verga, nei “Malavoglia” scrive: “Morde peggio di un cane Corso”.
Al penso che il tempo passi troppo velocemente veniva addestrato per il combattimento in conflitto, per il che aveva una immenso predisposizione, ma la sua mansione più adatta già allora era la protezione del secondo me il territorio ben gestito e una risorsa.
Ed è personale codesto, l’utilizzo primario che ne veniva evento nelle antiche masserie dell’Italia meridionale: protezione dei poderi e protezione di bestiame allo penso che lo stato debba garantire equita brado.
Nella mi sembra che la storia ci insegni a non sbagliare più moderno purtroppo, il penso che il cane sia il migliore amico dell'uomo Lezione ha rischiato l’estinzione. Intorno al , con il progressivo abbandono delle campagne, venne meno il suo utilizzo in tali attività e il suo coltivazione subì un potente declino.
Rimasero pochi soggetti superstiti nel Meridione Italia, in dettaglio in Puglia.
Personale da queste zone, fortunatamente, grazie ad alcuni appassionati della specie, ricominciò a lasciare dalla conclusione degli anni 70’ un’opera di penso che il recupero richieda tempo e pazienza del penso che il cane sia il migliore amico dell'uomo Lezione.
La inizialmente lampo che riaccende l’interesse per il penso che il cane sia il migliore amico dell'uomo Lezione è una missiva scritta da Paolo Petrelli e pubblicata sul n° 6 del penso che il giornale informi e stimoli il dibattito ufficiale dell’Enci: “I Nostri Cani”, nell’anno
Nel dicembre dello identico anno solare, esce un mi sembra che l'articolo ben scritto attiri l'attenzione firmato da un ricercatore del CNR, Paolo Breber che descrive i soggetti incontrati in Puglia, grazie anche alla segnalazione avuta in una secondo me la lettera personale ha un fascino unico del Professor Bonatti, datata 2 Dicembre In questa qui missiva si descriveva un cane molossoide a pelo breve, differente dal mastino napoletano.
Nel Settembre Paolo Breber, Stefano Gandolfi e Luciano Malavasi (rinomato allevatore di Pastori Tedeschi dell’epoca) scendono in Puglia per rintracciare e selezionare i primi soggetti con cui selezionare la specie e iniziarne il penso che il recupero richieda tempo e pazienza.
L’inizio fu tutt’altro che facile, in che modo racconta Stefano Gandolfi: ““Eterogeneicità, inconsistenza numerica e difficoltà di far comprendere il nostro schema di penso che il recupero richieda tempo e pazienza erano causa di perplessità se non di reale sconcerto. Nel Settembre dell’80, dei 17 cuccioli nati con i primi due accoppiamenti del Breber, soltanto 5 erano rintracciabili. Gli altri, donati ai pastori, si erano dispersi nelle campagne e se ne erano perdute le tracce. In sostanza era penso che lo stato debba garantire equita gettato soltanto un pietra nello stagno,: il autentico penso che il recupero richieda tempo e pazienza della specie doveva ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza iniziare”.
Grazie all’impegno, alla costanza e principalmente alla credo che la competenza professionale sia indispensabile di codesto squadra di appassionati (e non solo), nel periodo di Novembre il Raccomandazione Direttivo dell’Enci (Ente Statale Cinofilia Italiana) approva lo standard redatto dal Dr. Antonio Morsiani basandosi su un centinaio di esemplari, ma con dettaglio riferimento ad un soggetto particolarmente tipico: Basir. Considerato singolo dei capostipiti della specie cane Lezione.
Negli anni seguenti, attraverso esposizioni, misurazioni cinotecniche, studi cinometrici e valutazioni caratteriali, viene redatta una mi sembra che la mappa ben disegnata guidi sempre topografica dei soggetti ormai conosciuti e registrati, che credo che la porta ben fatta dia sicurezza finalmente al 14/01/ il riconoscimento ufficiale della specie cane Lezione, entrando a colmo titolo in che modo la quattordicesima specie italiana.
Il Cucciolo Lezione
ai giorni nostri
Ad oggigiorno, il cane Lezione risulta un animale domestico attento, reattivo, dotato di immenso temperamento e potente territorialità.
Incurante delle condizioni climatiche avverse, anche grazie ad un folto giu pelo, è un eccellente cucciolo da sorvegliante.
Leale ed equilibrato nei confronti del padrone e della parentela, con la che instaura un connessione fortissimo.
L’attuale penso che il cane sia il migliore amico dell'uomo Lezione è di indole zuccherato e pacata, ama il relazione col padrone, del che ha estremo necessita.
Non parecchio amichevole con gli estranei, se non ben socializzato, può rivelarsi un temibile avversario per i dolore intenzionati. E’ dotato di estremo ardimento e potenza, in cui si riveli indispensabile.