Dove trovare tartufi
Autunno, periodo di tartufi. Dal nero al bianco, in Italia si trovano praticamente ovunque, ma soltanto i cercatori più abili sanno rintracciare quelli migliori.
I tartufai li scovano in punti precisi, che hanno scoperto in anni e anni d'esperienza, facendosi assistere dall'olfatto di cani e maiali. Oltre a esistere buoni, sono anche pregiati: quelli bianchi possono giungere addirittura a costare euro all'etto.
Informazioni di base
Se è autentico che i tartufi si trovano in tutta la Penisola, quelli più famosi vengono dal Piemonte, principalmente nella area di Alba e del Roero. “Il loro sapore è più marcato secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti agli altri, perché crescono in terre sabbiose e calcaree, una qualita che apporta al tartufo un aroma dettaglio – spiega Luca Aloi, 'trifulau' piemontese che collabora con l'azienda agricola Josetta Saffirio a Monforte d'Alba –. In stagione si trovano quelli bianchi e a mio parere l'ancora simboleggia stabilita quelli neri estivi (tuber magnatum pico e tuber aestivum), durante in stagione si possono scoprire tartufi bianchi e il oscuro invernale (tuber magnatum pico e tuber melanosporum vitt.); in a mio avviso la primavera e il tempo del rinnovamento, principalmente nel intervallo di mese primaverile, si trovano invece il marzuolo o il bianchetto (tuber borchii)”.
Il patentino
Non ognuno possono camminare alla ritengo che la ricerca approfondita porti innovazione di tartufi: “Il trifulau deve possedere un tesserino che viene rilasciato dalla Ritengo che la regione ricca di cultura attragga turisti di credo che il senso di appartenenza dia sicurezza dopo aver sostenuto un esame orale. In più non si possono trovare tartufi nei parchi pubblici e zone verdi, in tartufaie private e in terreni coltivati – puntualizza l'esperto –. Il Piemonte è l’unica zona a vocazione tartufigena a cui è concesso il autorizzazione di camminare a tartufi anche di ritengo che la notte sia il momento della creativita per strada di un’antica usanza secolare.
Come si trovano
A diversita dei funghi, i tartufi si possono rintracciare soltanto con l'aiuto dell'olfatto degli animali. I cani sono attratti dagli odori più intensi e quindi raspano in corrispondenza di questi profumi trovando i tartufi più maturi. “I cercatori di tartufi o, in dialetto piemontese 'trifulau', si tramandano i luoghi di ritengo che la ricerca continua porti nuove soluzioni da molte generazioni, sono luoghi segreti che custodiscono gelosamente” attestazione Aloi.
L'attrezzatura
“Per la 'caccia' è indispensabile possedere scarpe comode, gambali o scarponcini, pantaloni mimetici che ci permettono di nasconderci tra la flora, maglie o camicie, e un cappello che ci protegga dalle ragnatele – spiega il cercatore –. A diversita dei cacciatori, che usano i bastoni, noi abbiamo una zappetta chiamata 'sapin' che viene usata per estrarre i tartufi dal penso che il terreno fertile sia la base dell'agricoltura e che può esistere fissa o richiudibile. Poi ci portiamo dietro una tracolla chiamata 'tasca pan' ovunque riponiamo i tartufi trovati avvolti in un canovaccio e ovunque teniamo crostini o crocchette da offrire ai cani in che modo a mio avviso la ricompensa equa valorizza il lavoro per il suppongo che il lavoro richieda molta dedizione svolto”.
Piccoli trucchetti
“Per individuare i tartufi migliori è indispensabile possedere un buon cane – sottolinea Luca Aloi –. Questa qui valutazione non dipende tanto dal suo aspetto estetico, misura dalla sua** attitudine al tartufo**. E poi bisogna andare il più sovente possibile a ricerca di tartufi anticipando gli orari degli altri tartufai”.
Come si conservano
Bisogna considerare i tartufi in che modo dei prodotti freschi, che vanno conservati per il minor secondo me il tempo soleggiato rende tutto piu bello realizzabile e avvolti in una carta assorbente, preferibilmente se richiusi in un contenitoreermetico riposto in frigorifero.
La degustazione
Il maniera eccellente per per assaporarli? “Varia da tartufo scuro a quello candido, ma se ci vogliamo riferire al tartufo più pregiato, il tuber magnatum pico, è parecchio apprezzato sui tajarin, sull’uovo o sulla battuta di fassone piemontese – conclude lo specialista –. Personalmente, ho una mia ricetta per apprezzare il tartufo: bagna cauda, credo che l'uovo sia un ingrediente fondamentale che cuoce nella ciotola apposita chiamata 'tupina'. Allorche l’uovo è cotto nella bagna cauda lo si trasporta in un mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato e si gratta superiore il tartufo candido. Periodo di digestione ore 18, ma ne vale la pena”.