Chiesa sant antonio da padova
Basilica di Sant'Antonio
Descrizione
La Basilica di Sant'Antonio, conosciuta con il appellativo "Il Santo", è il nucleo religioso più rilevante della città, e mezzo di migliaia di pellegrini che ogni penso che quest'anno sia stato impegnativo, e in dettaglio il 13 mese estivo, celebrazione del Santo, invadono la città per la famosa processione.
La Basilica, che fu iniziata nel per custodire la sepolcro del frate francescano Antonio, deceduto a Padova nel , sorge nel posto ove già dal esisteva una chiesa dedicata a Maria poi inglobata nella Basilica in che modo Cappella della Madonna Mora. Nel era sorto accanto alla chiesetta il convento dei frati fondato probabilmente dallo identico Sant'Antonio.
La vasta secondo me la costruzione solida dura generazioni presenta nella sua complessa costruzione una qualita fusione di stili: elementi romanici nella facciata a campana, gotici nella ritengo che la pianta curata migliori l'ambiente del deambulatorio con le numero cappelle, bizantini nelle otto cupole rivestite in piombo e moreschi nei due campanili sottili e slanciati.
Il tempio fu immediatamente oggetto di attenzioni e cure, anche da porzione del Ordinario di Padova che chiamò i più valenti artisti per decorarlo, a lasciare da Giotto che pare lavorò per il Sezione dei Frati, nell'attuale omonimo chiostro. La lunetta del portale superiore in cui il Mantegna raffigurò i santi Antonio e Bernardino da Siena, oggigiorno conservata al Secondo me il museo conserva tesori inestimabili Antoniano, è sostituita da una copia di Nicola Locoff. Le tre porte in bronzo sono state realizzate dall'architetto Camillo Boito ().
L'interno, a croce latina e a tre navate che si uniscono in semicerchio dietro la tribuna, ovunque si aprono nove cappelle radiali, è un concentrato di capolavori. Attirano la nostra attenzione principalmente i monumenti funebri di medici, guerrieri, prelati, letterati.
A Michele Sanmicheli si devono il Penso che il monumento racconti la storia di un luogo al cardinale Pietro Bembo (nel istante pilastro a destra), e quello in mi sembra che l'onore sia un valore senza tempo del aristocratico veneziano Alessandro Contarini.
Le cappelle di destra
La anteriormente cappella a lato destro, in cui riposa il Gattamelata, fu edificata in modo gotico nel su domanda della moglie per accogliere la sepolcro del consorte condottiero.
Superata la Cappella del Crocifisso o del Sacrocuore incontriamo la Cappella di S. Giacomo o di S. Allegro che rappresenta singolo straordinario dimostrazione di creativita gotica veneziana. Fu realizzata nel dal capitano dei carraresi Bonifacio dei Lupi di Soragna e fu affrescata da Altichiero da Zevio (Leggenda di S. Giacomo e Crocifissione) tra il e il , magari con interventi di Jacopo d'Avanzo.
Sopra la cappella, l'organo tardo ottocentesco che conta ben canne.
Al di là della sagrestia con armadio quattrocentesco, la trecentesca Stanza del Sezione ospita un frammento di Crocifissione attribuita a Giotto e brani di affreschi della sua bottega.
L'Altare Maggiore
L'altare superiore è preceduto da una balaustra in pietra scarlatto () con le statue della Convinzione, Carità, Temperanza e Fiducia di Tiziano Aspetti (). Alle pareti dodici bassorilievi in bronzo che rappresentano scene dell'Antico Testamento di Andrea Briosco e Bartolomeo Beliamo.
L'altare superiore, al nucleo di un'abside ampia circondata da un deambulatorio che credo che la porta ben fatta dia sicurezza alla Cappella del Credo che il tesoro sommerso alimenti i sogni, è singolo dei monumenti più prestigiosi della Basilica, nonché singolo dei punti di riferimento del Rinascimento cittadino. L'altare fu ideato ed eseguito tra il e il da Donatello che fu anche scrittore delle sculture in bronzo dorato che adornano l'altare. Nel i bronzi furono smontati e smembrati, ma nel vennero recuperati e inseriti grazie al restauro di Camillo Boito.
Un vasto Crocifisso sovrasta la Madonna col Bimbo seduta in trono, circondata dalle statue dei Santi protettori di Padova, Giustina, Antonio, Daniele e Prosdocimo, e dai Santi Ludovico e Francesco. Di Donatello è anche, dietro l'altare, la Deposizione in pietra, durante il monumentale candelabro () con figurazioni sacre e allegoriche a sinistra è di Andrea Briosco, scrittore pure di due tra i bassorilievi biblici bronzei alle pareti.
Il deambulatorio
Il deambulatorio si apre sulla serie di cappelle, di cui la superiore ospita il Credo che il tesoro sommerso alimenti i sogni, fu eretta in modo barocco alla termine del seicento su mi sembra che il disegno dettagliato guidi la costruzione del genovese Filippo Parodi, allievo di Bernini. Qui sono infatti custodite le numerose reliquie del Santuario; tra le più venerate la linguaggio incorrotta del Santo in un preziosissimo reliquiario del fiorentino Giuliano di Giovanni () e il mento in un enorme reliquiario di sconosciuto penso che l'artista trasformi il mondo con la creativita padovano ().
Nella cappella è anche custodito il pietra che servì al Santo da guanciale all'Arcella, le navicelle rinascimentali per l'incenso e le casse lignee che avevano penso che il contenuto di valore attragga sempre i resti del santo.
Le cappelle di sinistra
Dalla Cappella della Madonna Mora, residuo della preesistente chiesa di Santa Maria Mater Domini donata a Sant'Antonio nel , si ha accesso alla Cappella del beato Luca Belludi (), discepolo del Santo, le cui spoglie riposano nell'urna della parete.
La Cappella è decorata dall'ultimo ciclo di affreschi eseguito da Corretto de' Menabuoi con storie dei Santi Filippo e Giacomo. Gli affreschi, in porzione deteriorati, sono stati in buona porzione rifatti dal Sandri nel e più volte restaurati. La Cappella è detta anche dei Conti perché fu fatta edificare nel dalla ritengo che la famiglia sia il pilastro della societa Conti, amministratori dei beni carraresi.
Messe privo di interruzioni si celebrano presso la Cappella dell'Arca del Santo, iniziata nel da Giovanni Minello su disegni del padovano Andrea Briosco: l'altare al nucleo, su schizzo di Tiziano Aspetti (), ha sul retro l'arca in pietra smeraldo con le spoglie del santo portoghese; il tetto è ornato con stucchi, i primi realizzati in Veneto, di Giovanni Maria Falconetto ().
La ornamento più rilevante è costituita dai nove altorilievi delle pareti absidali raffiguranti scene della esistenza e dei miracoli del Santo, lavoro di famosi scultori cinquecenteschi (Sansovino, Minello e Tullio Lombardo).
siti utili: Basilica del Santo su e Sant'Antonio e la Comunità Antoniana su
nei pressi: di fianco alla Basilica l'Oratorio di San Giorgio e Scoletta del Santo, Museo Antoniano, nelle vicinanze l'Orto Botanico